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domenica 12 agosto 2012

Anarco-insurrezionalista

La Francia è un paese con una solida e gloriosa tradizione culinaria.
Possiede estensioni di colture impensabili per il nostro stretto e montagnoso territorio italiano, ha dato -e dà- i natali a cuochi di fama planetaria. Ma nel piccolo, il cibo in Francia,per quanto buono e spesso davvero sfizioso, è un bluff.
I francesi pranzano spessissimo fuori casa,e cucinano quasi niente. Nelle loro case lo spazio dedicato alla cucina in quanto stanza, è spesso ridicolo. La diffusione dei piani di cottura a  sole due piastre è larghissima. 
I supermercati sono pieni di prodotti preconfezionati da cuocere prevalentemente a microonde.


I surgelati spopolano. E non illudetevi: il pain au chocolate che vi (ci) piace tanto,così come il croissant e orrore, pure la baguette, arrivano surgelati in panetteria o nei bistrot .
Le patatine sono surgelate.
Il moelleux au chocolat, il dolce più buono della galassia,è surgelato. La carne è spessissimo preconfezionata, anche e soprattutto in ristorante, perlomeno in quelli che posso frequentare io,quindi niente di supersofisticato, ma ho il dubbio che avvenga anche in locali più chic.

La verdura al mercato costa il triplo di quella del supermercato, quindi,al contrario di quello che succede da noi, spendere poco per mangiare sano e genuino è una roba infattibile,senza parlare della produzione biologica, che è innavicinabile- d'altronde,ieri ho comprato quattro fichi dal mio verduraio preferito, quello che ha dei prodotti che sembrano leggermente più naturali; non di più di quattro, perchè costano 9 Euro e 95 al chilo, e notare che siamo in stagione.

I francesi che vedo io si scassano di bibite gassate e stranezze chimiche (non i turisti,che la baggianata culinaria fa parte del pacchetto. Io parlo di quelli stanziali). Non si preparano un piatto fresco neanche a puntargli una pistola alla tempia. 

Mettono tantissimo zucchero e burro dovunque, e si vede, perchè quelle signore francesi magre e segaligne che popolavano il mio immaginario,non esistono più.
Anzi, ci sono un sacco di obesi, e all'apparenza non ne sono nemmeno granchè impensieriti.
Io però non mollo. Nonostante senta la mancanza della mia cucina grande, bella, perfetta come un laboratorio d'alchimia, nella nuova casina avrò un VERO forno (e due piastre, appunto), e persino circa cinquanta centimetri di piano d'appoggio. Troverò il posto alla centrifuga,al setaccio,al passaverdure, e anche alla spianatoia in legno.
Poi mi arresteranno per attività sovversiva.

p.s. Buon Ferragosto! Io andrò a trovare un'amica fuggita in campagna dalla grande città, a salutare lei e il suo orto sinergico. Voi che farete?

giovedì 2 agosto 2012

Fairytale

Uno dei tratti classici del mio carattere è quello di non demordere davanti ai piccoli fallimenti,alle risposte negative; anzi, l'ostacolo spesso mi fa da carburante e così, dopo aver subito una lunghissima serie di calci nelle gengive, di delusioni ,di arrabbiature e frustrazioni, alla fine ho vinto io.


Un po' come nella favola di Riccidoro e i tre Orsi, la piccola e solitaria emigrante ha incontrato il suo nuovo padrone di casa, 
il Signor Fiordipisello (si chiama cosi' per davvero, Monsieur La Fleur du Pois ) e la 
sua nuova casetta, con tanto di imposte azzurre,giardinetto non personale ma comunque condiviso, camerina da letto sul mezzanino, minibagno, miniarmadio, miniminicucina, e, soprattutto, minicanone d'affitto. 


E' pur sempre un cifrone, ma, considerando ciò che ho sentito e visto, alla fine m'è andata persino di lusso. Finalmente i pelosetti potranno sgambare un pochino: la scala che collega il minisoggiorno con la minicamera è sufficientemente ripida per divertirsi davvero, e mi sa che  la relativa altezza del soppalco permetterà qualche apprezzabile numero da circo.
Non posso fornire ulteriori particolari perchè il mio ingresso trionfale in cotanta dimora è previsto a settembre, ma mi riprometto di postare un po' di foto,così da coinvolgervi nel mio entusiasmo - che se penso a casa mia a Torino,mi cascano tutti i capelli, ma relativizzare è importante,direi vitale.